LAPAROSCOPIA 3D, 4K, ICG

La chirurgia videolaparoscopica si propone di raggiungere gli stessi obiettivi della chirurgia tradizionale attraverso accessi mini-invasivi alla cavità addominale, consentendo di operare anziché aprendo l’addome con un’ampia incisione, attraverso piccole incisioni ognuna di circa 1 cm.

Generalmente la laparoscopia si esegue in anestesia generale, tuttavia la minore invasività rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali permette forme di anestesia più leggere e meglio sopportabili.
L’intervento ha la stessa durata, in alcuni casi anche minore, dell’intervento chirurgico classico.

La laparoscopia trova sempre maggiori applicazioni nella chirurgia urologica.

Applicazioni nella patologia benigna:

giuntoplastica

nefropessi del rene ptosico

marsupializzazione di cisti renali sintomatiche

marsupializzazione di linfocele pelvico

colposospensione o colposacropessia

Applicazioni nella patologia maligna:

nefrectomie radicali e parziali

enucleoresezioni di tumori renali

prostatectomie radicali

surrenalectomie

nefroureterectomie

VANTAGGI

 Migliore visione degli organi endoaddominali con conseguente possibilità di maggior precisione

 Assenza di cicatrici esterne

 Minore sanguinamento intra-operatorio e migliore ripresa funzionale grazie alla riduzione del trauma sugli organi pelvici

 Minore rischio di infezione dovuto alla contaminazione batterica con l’ambiente e da corpi estranei

 Minore rischio di laparoceli (ernie dei visceri in sede di pregresse ferite chirurgiche) e aderenze viscerali post operatorie

 Decorso post-operatorio più rapido e meno doloroso

POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI

Le complicanze minori comprendono i rischi propri di ogni intervento chirurgico in cui è prevista l’anestesia generale:
infezioni post-operatorie delle ferite chirurgiche, emorragie e comparsa di ematomi intorno alle incisioni,senso di nausea e vomito.

Complicanze più serie (e rare) sono: danno a un organo addominale/pelvico o a uno dei casi arteriosi, reazioni allergiche, formazione di coaguli sanguigni (trombosi)

APPROFONDIMENTI

LAPAROSCOPIA 3D

Oggi la laparoscopia è il gold standard per l’esecuzione della maggior parte degli interventi, e in chirurgia urologica oltre la metà degli interventi vengono effettuati con tale metodica. Rispetto alla “tradizionale” laparoscopia 2D, la laparoscopia con visione tridimensionale permette ai chirurghi un avvicinamento e “un’immersione” nel paziente migliorando il dettaglio, l’efficienza, i risultati e riducendo l’affaticamento del chirurgo che ritorna alla “normalità” della sua quotidiana visione.

Tutto questo con uno strumentario abitualmente utilizzato in laparoscopia ma che con questa visione permette di migliorare l’outcome e le prestazioni. Al momento gli studi scientifici che ne dimostrino i risultati positivi sono ancora pochi e retrospettivi, ma ne stanno partendo di nuovi man mano che la diffusione della tecnica aumenta. Da alcuni studi recentemente pubblicati si evince inoltre che la laparoscopia 3D migliora e facilita anche il training per chirurghi neofiti in relazione alla facilità di apprendimento che la visione stessa permette.

LE NUOVE FRONTIERE DELLA LAPAROSCOPIA

Negli ultimi anni è stata messa a punto anche la tecnologia 4K, che consente la ripresa di immagini con risoluzione 4.096 x 2.180 pixel e Ultra HD (UHD) con 3.840 x 2.160 pixel, ovvero con un numero di punti quattro volte superiore rispetto al formato Full HD.
I formati 4K e UHD consentono ai chirurghi di impostare i colori con una accuratezza nettamente superiore, grazie a una scala cromatica che include circa un miliardo di colori e presenta un’ampiezza 64 volte maggiore rispetto ai modelli precedenti, basati sulla tecnologia Full HD. I chirurghi possono così eseguire una calibratura cromatica più precisa, che rende più facilmente identificabili i bordi e i dettagli estremamente sottili di vasi sanguigni e linfatici, di nervi o tessuti adiposi. In particolare la migliorata riproduzione delle tonalità di rosso coadiuva l’utilizzatore nell’esecuzione di incisioni ancora più precise.
I principali vantaggi della tecnologia 4K e UHD:

  • qualità delle immagini più elevata: maggiore precisione e sicurezza grazie alla migliorata visualizzazione: contenuto di informazioni ottiche quattro volte superiore rispetto ai sistemi Full HD; distanza ridotta: due volte più vicino rispetto al formato HD
  • scala cromatica più ampia: ampia gamma di colori riproducibili e opzioni di calibratura regolabili per discipline differenti; delineazione più nitida dei differenti tessuti, tra cui adipe, nervi e vasi sanguigni; migliore rappresentazione di vasi sanguigni e lesioni, grazie alla precisa riproduzione delle tonalità di rosso
  • ingrandimento: migliore visualizzazione e facilità di impiego grazie al grande schermo e allo zoom elettronico; minor pericolo di collisione tra strumenti manuali e riduzione di vapore e fumo; maggiore identificabilità di strutture tissutali di dimensioni ridotte anche nella rappresentazione ingrandita.

Nella chirurgia mininvasiva, le procedure di imaging in fluorescenza consentono di visualizzare ciò che non è visibile in normale luce bianca. L’imaging di fluorescenza nel vicino infrarosso (NIR) amplia lo spettro di diagnosi e consente di valutare la perfusione di organi e tessuti e di visualizzare le vie biliari, il sistema linfatico e i vasi sanguigni.
Un’ulteriore tecnica è quella che prevede l’uso del verde di indocianina (ICG). In urologia, questa metodica viene impiegata nella chirurgia del tumore del rene e della prostata. L’utilizzo dell’ICG iniettato per via endovenosa permette di avere sempre in qualsiasi condizione e situazione una mappa chiara della vascolarizzazione renale, funzionando come un angiografo intraoperatorio.

I vantaggi del suo utilizzo

  • nella nefrectomia radicale: una più precisa identificazione della vascolarizzazione renale (in particolare dell’arteria renale), con una maggiore sicurezza nella dissezione dei tessuti;
  • nella nefrectomia parziale: verifica della corretta perfusione della sutura renale nonché quella del restante rene dopo aver rimosso la lesione o dopo un eventuale clampaggio vascolare; verifica della situazione emostatica dopo l’asportazione della lesione;
  • nel tumore prostatico: l’identificazione in fluorescenza delle stazioni linfonodali e vasi linfatici che drenano la linfa prostatica; il ruolo dell’ICG è quello di guidare l’operatore lungo una corretta via linfonodale, permettendo l’asportazione di linfonodi correlati alle vie linfatiche che originano dalla prostata.