HIFU NEL TUMORE DELLA PROSTATA

Gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU) emessi tramite una sonda endorettale permettono un trattamento del tumore di prostata localizzato.

L’energia viene erogata tramite una sonda endorettale: le onde di ultrasuoni attraversano la parete rettale e si focalizzano sulla prostata.

La focalizzazione produce un calore intenso e immediato e provoca la distruzione del tessuto prostatico all’interno della zona definita senza danneggiare i tessuti circostanti.
Il trattamento dura da 1 a 3 ore e si può effettuare in anestesia spinale.

VANTAGGI

 possibilità di distruggere il tessuto tumorale senza ledere gli organi circostanti

 assenza di radiazioni

 trattamento eseguito in anestesia spinale con ricovero ospedaliero breve

 possibilità di ripetizione del trattamento

 eventuale ricorso ad altre alternative terapeutiche, senza compromettere la buona riuscita di questi.

POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI

Possono manifestarsi: lieve ematuria all’inizio della minzione; minzione urgente e frequente; perdita di urina sotto sforzo (quadro di solito lieve e di carattere transitorio);eliminazione di residui necrotici.
Raramente si può manifestare un’infezione delle urine con febbre che necessita un trattamento antibiotico adeguato.

A un primo controllo dopo il trattamento (a circa 3 mesi) l’individuazione di una zona tumorale residua può necessitare una seconda seduta HIFU: questi pazienti possono andare incontro a scottature della parete del retto per una maggiore fragilità dei tessuti.

APPROFONDIMENTI

COSA C’È DI NUOVO

Il sistema HIFU FOCAL ONE (presentato per la prima volta nel marzo 2013 a Milano) rappresenta una valida alternativa per il trattamento del tumore della prostata localizzato, combinando immagini ecografiche fuse con immagini di risonanza magnetica, utilizzando un approccio non invasivo e impiegando energia precisa ed efficiente.
Il sistema Focal One è l’unica opzione terapeutica in grado di offrire risultati oncologici sicuri, duraturi e riproducibili non inferiori ad altre varie tecniche ormai consolidate; gli effetti collaterali sono di gran lunga inferiori alle tecniche chirurgiche e non chirurgiche attualmente in uso. Il paziente mantiene una qualità di vita superiore e si ha la riduzione del rischio di overtreatment e degli interventi chirurgici (con riduzione dei costi correlati, compresa la degenza post-operatoria).

  • Il paziente che deve essere sottoposto a questo tipo di trattamento deve eseguire una risonanza magnetica della prostata preliminare, tramite cui si identifica l’area sospetta di tumore. Poi viene sottoposto al trattamento: in anestesia spinale e in decubito laterale destro.
  • tramite sonda endorettale si acquisiscono immagini ecografiche della prostata che vengono fuse con le immagini della risonanza magnetica in tempo reale;
  • si identifica quindi e si demarca la zona da trattare
  • tramite sistema computerizzato si esegue il trattamento con ultrasuoni focalizzati ad alta intensità: nel punto in cui convergono gli ultrasuoni l’improvviso assorbimento del fascio provoca un immediato aumento della temperatura (da 85° a 100°) che provoca una necrosi delle cellule localizzate nella zona definita. La temperatura rettale e l’integrità della parete rettale vengono costantemente monitorizzate.
  • Al termine del trattamento per via endovenosa vengono iniettate delle micro-bolle che permettono tramite ecografia trans-rettale di verificare il corretto trattamento dell’area di prostata demarcata.

Al termine del trattamento, a causa della dilatazione della prostata, è necessario posizionare un catetere vescicale per drenare le urine. Un controllo con risonanza magnetica a distanza permetterà di valutare la buona riuscita del trattamento.