COSA SONO I TESTICOLI

I testicoli o gonadi maschili sono parte fondamentale dell’apparato riproduttivo maschile avendo due compiti di vitale importanza: la produzione ed immissione nel circolo sanguigno del testosterone, ormone legato allo sviluppo dei caratteri sessuali maschili e al controllo delle funzioni sessuali stesse ed inoltre la produzione degli spermatozoi.
Sono due e contenuti nelle borse scrotali, nel maschio adulto pesano circa 20 grammi con una lunghezza di circa 3-4 cm ed una larghezza di 2-3 cm. Presentano due componenti: il didimo (dove sono contenute le strutture deputate alla funzione ormonale e di spermatogenesi) e l’epididimo (struttura che sovrasta il didimo e trasporta gli spermatozoi).

COS’E’ IL TUMORE DEL TESTICOLO

Il tumore del testicolo è una neoplasia rara rappresentando circa il 1-1.5% di tutte le neoplasie dell’uomo ma è il tumore più frequente nei giovani maschi con età compresa fra i 15 e i 40 anni.
In Italia rappresenta la neoplasia maligna più frequente nei maschi con età inferiore ai 50 anni.
I fattori di rischio sono rappresentati dall’età, la familiarità, il criptorchidismo (mancata discesa del testicolo nello scroto) o la Sindrome di Klinefelter con sviluppo testicolare anomalo.
Il tumore del testicolo può essere di origine germinale o non germinale; nel primo caso si parla di “seminoma”(il più frequente in assoluto) e “non seminoma”.
Prognosi e trattamento variano molto a seconda del tipo di tumore e del suo stadio. Il cancro del testicolo è classificato sempre in 3 stadi: stadio primo le neoplasie confinate all’organo, stadio secondo le neoplasie che hanno dato metastasi ai linfonodi addominali e stadio terzo che hanno dato metastasi agli organi a distanza (più frequentemente polmoni e fegato).

PREVENZIONE E AUTOPALPAZIONE

Il tumore del testicolo se diagnosticato e trattato in tempo ha una mortalità molto bassa; gioca dunque un ruolo fondamentale la prevenzione sia nei soggetti a rischio che nella popolazione sana attraverso l’autopalpazione.
L’autopalpazione si esegue in piedi, di fronte ad uno specchio in modo da poter apprezzare eventuali tumefazioni. Deve essere eseguita con due mani per ogni testicolo eseguendo un leggero movimento rotatorio con pollice, indice e medio in modo da apprezzare tutto l’organo. E’ importante ricordare che sopra il polo superiore si trova la testa dell’epididimo che ad una mano inesperta potrebbe sembrare sospetto, lo si percepisce come una struttura morbida e granulosa. Un nodulo tumorale ha invece consistenza dura e superficie solitamente regolare.

SINTOMI E DIAGNOSI

La presentazione tipica è quella di un gonfiore testicolare non dolente. Sono possibili anche sensazione di “peso” o “tensione”testicolare, ingrossamento della ghiandola mammaria, ipersensibilità testicolare al tatto.
Strumento fondamentale per la diagnosi è l’ecografia testicolare che consente di individuare sede, dimensioni e caratteristiche del nodulo. E’ importante anche il dosaggio di alcuni marcatori presenti nel sangue (alfa-fetoproteina, beta gonadotropina corionica umana e lattiodeidrogenasi) i quali aiutano ad indirizzare la diagnosi e a seguire l’evoluzione della malattia. Infine per completare la stadi azione della malattia si esegue una TC dell’addome e del torace con mezzo di contrasto che consente di escludere la presenza di metastasi ali altri organi.

LE TERAPIE

CHIRURGIA

Se diagnosticato precocemente il trattamento chirurgico con l’asportazione del testicolo malato può essere l’unico trattamento necessario per la guarigione, seguito poi da controlli programmati.

L’intervento di chiama orchifunicolectomia, viene eseguito in sala operatoria dopo un’anestesia adeguata, prevede una piccola incisione inguinale attraverso la quale si isolano ed asportano il testicolo a parte del funicolo spermatico. Qualora vi sia il sospetto di metastasi linfonodali è possibile si renda necessario un secondo intervento di “linfoadenectomia retro peritoneale” che prevede l’asportazione dei linfonodi malati ed è eseguibile in chirurgia miniinvasiva laparoscopica.
Questo intervento non influisce sulla capacità del paziente di avere un’erezione o un orgasmo ma può diminuire la fertilità in quanto interferisce con l’eiaculazione. In caso di desiderio di paternità da parte del paziente può essere utile eseguire una criopreservazione degli spermatozooi prima della procedura chirurgica.

CHEMIOTERAPIA

Questa terapia, eseguita per via endovenosa, prevede l’utilizzo di farmaci chemioterapici con protocolli variabili in base al tipo di tumore testicolare ed al suo stadio. Può seguire l’intervento di orchifunicolectomia per “uccidere” eventuali cellule neoplastiche residue, in questo caso di parla di terapia adiuvante, oppure essere indicata nelle forme di malattia più avanzata.
Alcuni farmaci antitumorali interferiscono con la produzione di spermatozoi, tale interferenza in alcuni casi può essere permanente. Anche in questo caso prima del trattamento è possibile ricorrere alla conservazione dello sperma ad uso futuro.

RADIOTERAPIA

La radioterapia utilizza radiazioni ad altissima energia con lo scopo di eliminare le cellule tumorali, nel caso del tumore del testicolo è un’opzione utilizzata nei tumori ti tipo Seminoma; sono disponibili diversi schemi terapeutici che vengono decisi dal radioterapista in base alle caratteristiche del tumore. Questa terapia può influenzare la fertilità del paziente ma solitamente in modo temporaneo con recupero delle funzioni dopo alcuni mesi dal termine della terapia. Il paziente può comunque a scopo precauzionale decidere la conservazione del seme.